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Songs The Lord Taught Us

Prodotto da Alex Chilton, è la reinvenzione di linguaggi e di archetipi all’origine del rock & roll, spesso una vera riscrittura degli stessi attraverso le numerose cover. Psychobilly, cioè Rockabilly più Garage dei ’60 (i Sonics di Strychnine), più la simpatia per i recessi Rock più oscuri e polverosi (dal Surf agli strumentali).

In tutto questo non c’è il basso, il ritmo di Nick Knox (batteria) si riduce a battito rituale, due rintocchi ripetuti e vai con TV Set e I Was A Teenage Wherewolf; la chitarra di Bryan Gregory è un generatore di rumori mefistofelici, Lux Interior si contorce vocalmente, mugola e strilla da invasato, Poison Ivy, infine, tiene botto con la sua chitarra.

L’immaginario da B-movie dell’orrore è un altro punto fermo; impossibile capire, se no, la spastica Zombie Dance. Il recupero crampsiano dei ’50 è del tutto anti calligrafico, i Cramps non sanno suonare e del punk sono fratelli di sangue dalla stessa energia primitiva, amano i loro idoli maltrattandoli ed è la cosa giusta da fare, ciò che non li fa essere dei revivalisti. Sono unici.