massimo ranieri
Artista

Ranieri, Massimo

Massimo Ranieri, all’anagrafe Giovanni Calone, è un cantante, attore, conduttore e regista di teatro nato nel 1951 a Napoli e noto per aver dato nuova vita alla tradizione della canzone neomelodica italiana.

Gioventù, famiglia e istruzione

Nato in una famiglia di origini Napoletane Massimo Ranieri è il quarto di otto fratelli, i genitori sono Giuseppina Amabile e Umberto Calone. Il futuro cantante cresce nel Pallonetto di Santa Lucia, una delle zone del quartiere San Ferdinando. Da piccolo svolge diverse mansioni per aiutare la famiglia a sostenersi economicamente, come il garzone da un panettiere, il commesso e l’animatore alle cerimonie.

Carriera: gli inizi

L’inizio della carriera musicale di Massimo Ranieri è legata a Giovanni Aterrano, un autore che lo nota in una delle sue esibizioni in un ristorante alla moda e gli propone di seguirlo negli USA e accompagnare Sergio Bruni. Dopo quell’avventura, nel 1964, in Italia, Massimo Ranieri viene notato da Enrico Polito. Così, debutta in tv nel varietà “Scala Reale”, cantando L’amore è una cosa meravigliosa. Iniziano anni di incisioni, ma nel 1969 la consacrazione del successo di Massimo Ranieri arriva grazie alla vittoria al “Cantagiro” col brano Rose rosse e al terzo posto a “Canzonissima” con Se bruciasse la città. Il cammino verso il successo prosegue sotto il contratto con la CGD. In effetti, all’età di 17 anni, nel 1966, Massimo Ranieri partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con i Giganti con il brano Da bambino. Poi, torna nel 1969 con Quando l’amore diventa poesia accanto a Orietta Berti. Altri successi di quegli anni sono Se bruciasse la città e la sua versione di ‘O sole mio. Nel 1970 raccoglie i suoi successi in un album: Massimo Ranieri. In quell’anno, arriva anche la vittoria al “Cantagiro” con Vent’anni.

massimo ranieri
Rose rosse, uno dei successi di Massimo Ranieri

La musica e il Festival di Sanremo

Il suo impegno nel mondo della musica prosegue con altri progetti: il primo disco dedicato alla tradizione partenopea, “’O surdato nammurato” (1973) e gli anni ’70 proseguono sull’onda del successo musicale e artistico/teatrale. La carriera musicale gli regala altri momenti importanti, come la partecipazione all’Eurovision Song Contest nel 1971 con L’amore è un attimo (quinto posto) e nel 1973 Chi sarà con te (tredicesimo posto). Poi, incontra e collabora con il musicista e produttore Mauro Pagani e nel 1988 vince al Festival di Sanremo con “Perdere l’amore”. A Sanremo torna con Ti pensoLa vestaglia e Ti parlerò d’amore. Infine, l’ultima partecipazione è nel 2022 con il brano Lettera al di là del mare. E nel 2004, incide un CD doppio “Ranieri canta Napoli” e ad “Accussì grande”, trilogia di classici napoletani, un’opera di alto valore. Così, come interprete di spicco della musica partenopea, nel 2015 raccoglie alcuni classici della canzone napoletana degli anni ’50 e ’60 in “ Malìa” e in “Piccola Encicolopedia”.

Il successo nel mondo dello spettacolo: tra cinema, tv e teatro

Massimo Ranieri inizia anche a lavorare nel mondo del cinema, della tv e del teatro. Tra i suoi lavori, ricordiamo Metallo con Ottavia Piccolo e La Sciantosa con Anna Magnani. E nel 1974 lavora ad uno spettacolo musicale per il teatro con la direzione di Bolognoni e si dedica alla prosa diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Al cinema, approda anche all’estero con Yul Brinner. Anche negli anni 80, Massimo Ranieri lavora per il teatro con Strehler (con cui recita Bertold Brecht) e si esibisce come artista a tutto tondo in Barnum. In tv presenta Fantastico ed è il protagonista della serie Il Ricatto e, negli anni ’90, lavora persino su Pirandello. Poi, ancora in televisione, nel 2001 parla di sé nello speciale di Rai 1 “siete tutti invitati, citofonare Calone”. A teatro, dirige le opere “I Pagliacci”, “La Traviata”, “Cenerentola” di Rossini.

massimo ranieri
Massimo Ranieri al Festival di Sanremo 1988.

E, in tv, si dedica alle opere dell’autore partenopeo Eduardo de Filippo, anche come consulente per le produzioni tv della Rai. E nel 2014 su Rai 1 va in onda il programma “Sogno o son desto” dove è attore, conduttore e interprete. Pel 2008 il Dvd tratto dalla tournée “Canto perché non so nuotare” conquista le classifiche. E nel 2016 torna al cinema nel ruolo di Pier Paolo Pasolini nel film biografico La macchinazione, diretto da David Grieco. Infine, nel dicembre 2020 conduce quattro prime serate su Rai 3 con il varietà musicale Qui e adesso.

Vita privata: la compagna

A livello sentimentale, Massimo Ranieri è stato legato (ma non sposato) con Franca Sebastiani (che non era la moglie di Ranieri) e con lei ha avuto una figlia. La Sebastiani si è spenta nel 2015 per una malattia.

Discografia e riconoscimenti

Tra i numerosi dischi che compongono la ricca discografia, citiamo alcune delle raccolte più significative: Il meglio di Massimo Ranieri (1975), Rose rosse (1984), Vent’anni (1990) e la Piccola enciclopedia (2015), solo per citarne alcune. Tra i singoli di successo, come non citare Se bruciasse la città del 1969 e Perdere l’amore (1988). Inoltre, nel corso della carriera, Massimo Ranieri ha raccolto numerosi riconoscimenti, come il David Speciale ai David di Donatello del 1970, il Premio Vittorio De Sica nel 2008, il Premio Napoletano-Eccellente nel mondo nel 2010 e la Targa nella Strada del Festival di Sanremo in Via Matteotti a Sanremo, per il brano Perdere l’amore nel 2011.

Leggi anche

Marrone, Emma

Gianni Morandi

Editor: Federica Crespi