Album,  Green On Red,  T

The Killer Inside Me

La strada, le stazioni di servizio, il deserto d’asfalto e le psicosi (individuali e collettive) di una nazione restano al centro dell’immaginario di Stuart e Prophet. Musicalmente, il disco è però meno convincente dei precedenti e un tantino più conformista: restano tracce di Neil Young (l’armonica di Jamie) e della Band (la bella We Ain’t Free), un country sporco e antinashvilliano e un rock and roll pieno di livore; cui si aggiunge stavolta un tocco di gospel (Whispering Wind, No Man’s Land). Ma è nell’iniziale, apocalittica Clarkesville che il leader sfoga in modo più convincente la sua rabbiosa ispirazione. Le successive ristampe in CD includono il mini album precedente.