Il titolo lasciava presagire la fine di tutto, in realtà si prosegue un po’ faticosamente sui temi di The Wall (recuperando anche qualche canzone rimasta fuori da quel disco), con quella stessa angoscia di fondo e altri incubi di Waters sulla guerra: è ancora un disco quasi tutto suo, più che del gruppo, realizzato con i contributi del produttore Michael Kamen, e compiti minori per Gilmour e Mason (Wright nel frattempo se n’è andato). Risente del clima non proprio sereno, ricicla vecchi temi e idee, esibisce malinconia e bassa pressione quasi ovunque. Nel 1985 Waters annuncia la clamorosa e polemica separazione dai compagni.