Album,  G,  Jefferson Airplane

GRACE SLICK: Manhole

In attesa di definire la fortunata metamorfosi che porterà alla nascita degli Starship, e dopo i tre progetti in coppia con il marito, la Slick manda a compimento il suo primo album da solista, l’unico degno della sua fama. Per l’occasione si scomoda ancora mezzo Olimpo del rock californiano (Paul Kantner, David Crosby, David Freiberg, Jack Casady, Gary Duncan, Pete Sears, Peter Kaukonen, Robert Hunter). Opera molto ambiziosa, colonna sonora di un film immaginario, si regge sulla lunga suite di Manhole, cantata in parte in spagnolo. Sei brani in tutto, nei quali la Slick esprime tutta la sua personalità interpetativa, e gli interessi per la cultura spagnola, che risalgono all’adolescenza (aveva composto White Rabbitt prendendo come spunto il Bolero di Ravel). Come Again Toucan avrebbe fatto bella figura anche in uno degli ultimi dischi degli Airplane. La conclusiva Epic porta invece la firma di Kantner, e si nota la differenza.