Album,  G,  Green On Red

Gas Food Lodging

Le tre insegne che punteggiano le highway americane, simbolo di conforto per i viaggiatori (benzina, cibo e un letto per dormire), introducono a un “road album” fortemente suggestionato, in pura tradizione americana, dalla poetica del viaggio. La psichedelia è già un ricordo (anche se questa è musica evidentemente influenzata dalle droghe: nella voce miagolante e lunatica di Stuart come nell’andamento strascicato e stordito delle canzoni) e il quintetto, che ha appena ingaggiato il chitarrista di Austin Chuck Prophet IV, guarda ad altri miti e leggende americane: i poeti beat e i giallisti hard boiled, l’etica del “drop out” e l’estetica dell’ “outlaw” (il fuorilegge). Ballate indolenti e febbrili come That’s What Dreams e The Drifter, impastate d’organo e di chitarre, sembrano riprendere il filo dei Basement Tapes di Dylan e della Band. Hair Of The Dog, rock and roll sferragliante e fragoroso, mostra il lato più ispido di Stuart. Sea Of Cortez evoca, già nel titolo, il Neil Young elettrico. E We Shall Overcome è un omaggio vibrante a Pete Seeger e a un’intera generazione di ribelli con una causa. Una successiva ristampa in CD abbina il disco all’EP Green On Red.