Album,  D,  King Crimson

Discipline

Dopo la rumorosa rivoluzione punk e la travolgente ondata new wave, la grande sorpresa di inizio decennio è la rinascita di una formazione che si pensava sepolta per sempre. Fripp rifonda i King Crimson su nuove basi artistiche e concettuali, con nuovi musicisti (Adrian Belew, Tony Levin) e un solo apparente legame con il passato, il batterista Bill Bruford. In realtà il suono non è così nuovo come si vorrebbe pensare, piuttosto un’elegante evoluzione dei vecchi canoni progressivi, moderna e familiare allo stesso tempo, efficace sia nelle progressioni strumentali, che hanno qualcosa di esotico (Thela Hun Ginjeet, The Sheltering Sky), sia nelle canzoni (la struggente Matte Kudasai). Gran parte del merito va a Belew, la cui arte chitarristica e visionaria si adatta magnificamente alla musica di Fripp.