Album,  C,  Pentangle

Cruel Sister

Il modulo espressivo resta più o meno invariato, ma stavolta i cinque inglesi cercano di variare il fraseggio inglobando nuovi timbri e colori nel corredo strumentale: Jansch si esibisce al dulcimer, al flauto dolce e alla concertina, Renbourn introduce per la prima volta una (assai discreta) chitarra elettrica e canta, in stile dylaniano, Lord Franklin, la voce della McShee scivola leggera su ballate dark folk (Cruel Sister) e d’amor perduto (A Maid That’s Deep In Love). Ma la dilatazione dei tempi (cinque soli pezzi in scaletta, con la conclusiva Jack Orion, 18 minuti di durata, ad occupare l’intera seconda facciata dell’LP originale in vinile) appesantisce a tratti il peso specifico di una band abituata a galleggiare sull’aria.