Album,  C,  Orton Beth

Central Reservation

Ammalia ancora la cantautrice dalla voce brumosa e intrisa di malinconia, in un disco ancora più polarizzato del precedente tra ammalianti scansioni trip hop (Couldn’t Cause Me Harm, Stars All Seem To Weep) e intimismo acustico e minimalista (una So Much More dal tocco impressionista, la sequenza Blood Red River/Devil Song/Feel To Believe), con la presenza di ospiti importanti: Ben Harper (in Stolen Car e Love Like Laughter, ballate elettroacustiche), Dr. John e il suo pianoforte nel pop orchestrale anni ’60 di Sweetest Decline, Terry Callier e la sua chitarra in Pass In Time, un folk jazz alla sua maniera. C’è anche Ben Watt degli Everything But The Girl, che conduce su ipnotiche cadenze la title track presente in due versioni, perfetta incarnazione della doppia identità musicale della Orton.