John Prine
Bruised Orange
Dopo aver tentato di strappare Dylan alla Columbia, David Geffen arruola Prine e gli permette di realizzare un disco più vicino alla sua cultura e ai suoi gusti. La somiglianza della voce di Prine a quella di Dylan è a…
In Spite Of Ourselves
Ennesima nomination ai Grammy per un disco in cui solo la title track è di Prine. Le altre canzoni sono cover di brani country in duo con Lucinda Williams, Trisha Yearwood, Melba Montgomery, Emmylou Harris, Dolores Keane, Patty Loveless, Connie…
Pink Cadillac
Elvis Presley aveva una Cadillac rosa? Prine rende omaggio al rock’n’roll riprendendo canzoni come Baby Let’s Play House o Killing The Blues e facendosi aiutare nientemeno che dai figli di Sam Phillips. Le intenzioni sono buone, i risultati un po’…
Souvenirs
Non Disponibile
Aimless Love
Trasferitosi a Nashville, Prine fonda con il suo manager, Al Bunetta, e il socio di quest’ultimo, Dan Einstein, un’etichetta indipendente, la Oh Boy, per essere finalmente padrone della sua musica. Per la produzione si affida a un esperto del suono…
The Missing Years
Dopo tante nomination il Grammy finalmente arriva. Più che meritato, visto che Prine scrive alcune delle sue canzoni più belle ed è circondato da un cast veramente stellare: Phil Everly, Tom Petty, Bruce Springsteen, Bonnie Raitt, Howie Epstein (produttore, oltre…
Diamonds In The Rough
Arif Mardin segue Prine anche in questo disco, non molto diverso dal primo sia per le sonorità acustiche sia per la qualità delle canzoni, tra cui ricordiamo almeno Souvenirs.
Common Sense
Nel tentativo di smuovere un po’ le acque, la Atlantic affida Prine alle cure di Steve Cropper. Lo spiegamento di sessionmen e di ospiti illustri — Jackson Browne, Glenn Frey, J.D. Souther, Bonnie Raitt, Steve Goodman, Donald “Duck” Dunn tra…
German Afternoons
Nomination ai Grammy per un disco realizzato con i New Grass Revival e l’aiuto di Jim Rooney.
John Prine Live
Anche questo live spunta una nomination ai Grammy e in fondo è giusto, perché il concerto è il modo migliore per accostarsi alle dolci e amare canzoni di Prine. Qui ci sono le sue migliori, da Angel From Montgomery a…
Great Days: The John Prine Anthology
Un’eccellente raccolta, com’è nello stile della Rhino. Non mancano i brani più noti e una manciata di inediti. Produttori esecutivi lo stesso Prine con Bunetta e Einstein.
Storm Windows
Il rapporto di Prine con i discografici si rivela sempre più difficile. A chiuderlo è questo album un po’ di routine, prodotto peraltro dall’ottimo Barry Beckett, braccio destro di Jerry Wexler nei Muscle Shoals Studios.
Prime Prine: The Best
Live On Tour
Da solo con la chitarra acustica o accompagnato dall’ottima Lost Dogs Band, Prine coinvolge ed emoziona il pubblico in un altro bel disco dal vivo, prodotto da lui stesse con Dan Einstein.
A John Prine Christmas
Un “Christmas album” un po’ ironico e un po’ serio, con brani come I Saw Mommy Kissing Santa Claus e l’immancabile Silent Night.
Sweet Revenge
Sempre Arif Mardin in regia. Prine continua a vendere poco anche se la critica dimostra il suo apprezzamento. Non è “il nuovo Dylan”, insomma, anche se scrive sempre cose eccellenti come Please Don’t Bury Me, Christmas In Prison o Dear…
John Prine
Non Disponibile
Lost Dogs And Mixed Blessings
Ancora Epstein produttore e ancora un buon disco. La strada dell’autoproduzione imboccata da Prine continua a dare frutti ed è una sorta di conferma della sua integrità, quell’atteggiamento che fatto sì che artisti come Joan Baez, Bette Midler, Bonnie Raitt,…
John Prine
Tra i più grandi cantautori americani della sua generazione, John Prine (1946) è stato come molti altri definito “il nuovo Bob Dylan”, ma è riuscito col tempo a mantenere non solo una sua precisa identità, ma anche uno spazio nel…
Souvenirs
Prine sente l’esigenza di reinterpretare alcune delle sue canzoni più famose in chiave acustica, da Angel From Montgomery a Storm Windows, da Late John Garfield Blues a Sam Stone, da Please Don’t Bury Me a Hello In There. Col tempo…