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The Gift

L’ultimo disco della breve e intensissima avventura dei Jam è anche l’album più composito e sfaccettato della produzione: del suono classico rimane poco (giusto l’iniziale Happy Together o il tipico quadretto British di Just Who Is The 5 O’ Clock Hero?), mentre Weller sfoga una creatività ambiziosa ed esuberante tra concise ballate di grande qualità melodica (Ghosts, minimale e spruzzata di fiati; Carnation, nostalgica e ariosa) e impreviste deviazioni di traiettoria (The Planner’s Dream Goes Wrong, satira sociale in salsa tex-mex) confezionata con la consueta vis polemica), planando sui dancefloor con la disco-funk anni ’70 di Precious e Trans-Global Express, l’r&b sincopato di The Gift, l’irresistibile ritratto di vita inglese a ritmo Motown di Town Called Malice, uno dei suoi vertici assoluti. A posteriori, è l’evidente trampolino di lancio (mai superato) della successiva avventura con gli Style Council.