Santana Carlos
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CARLOS SANTANA & BUDDY MILES: Live!
Nel momento di massimo fulgore, Carlos Santana inizia una carriera parallela con una serie di album senza la band che porta il suo nome, cercando strade nuove a coltivare un certo jazz rock che lo intriga. L’inizio è peraltro maldestro:…
CARLOS SANTANA & ALICE COLTRANE: Illuminations
È sempre il Coltrane mistico, dell’ultimo periodo, la guida di Santana, anche se la sua chitarra ha una voce per forza diversa dal sax. Per andare più a fondo ancora nel suo cammino, Carlos si affida alla vedova del maestro,…
Oneness: Silver Dreams, Golden Reality
Con la metà dei ’70 pareva che Santana avesse abbandonato la sua "seconda vita". Ci ritorna invece anni dopo con gli stessi accenti appassionati, questa volta in compagnia di un altro jazz rocker "illuminato", Narada Michael Walden. Brani per lo…
CARLOS SANTANA & JOHN McLAUGHLIN: Love Devotion Surrender
Santana scopre il misticimo orientale e si lega al guru Sri Chinmoy, lo stesso di cui è discepolo John McLaughlin. Nella nuova vita i due vengono ribattezzati Devadip e Mahavishnu e con quei nomi si propongono in un album molto…
The Swing Of Delight
Si estende ancora la venerabile ombra di Sri Chinmoy, che ispira almeno tre brani, ma la musica ha uno scatto di fantasia; spunti di godibile jazz moderno, più sostanza e idee dietro il velo delle "meditations" e "illuminations". E poi…
Havana Moon
Per la prima volta il Santana "solo" esce dall’ambito jazz rock e colora di frivolo la sua esperienza. Il paesaggio qui è un rock & roll/R&B anni ’50, dichiarato esplicitamente dalle cover di Bo Diddley e Chuck Berry e ribadito…
Blues For Salvador
Un disco "solo" che pure sarebbe stato intonato alla band. Non più estasi spirituali, pochi voli jazz rock e un repertorio di varietà che non a caso recupera anche un paio di canzoni dagli album del gruppo e una Now…
Divine Light
Musica da Illuminations e Love Devotion Surrender "ricostruita e tradotta" da Bill Laswell.
SANTANA BROTHERS: Brothers
Un fratello è vero (Jorge, già leader dei Malo all’inizio dei ’70), l’altro è in realtà un nipote (Carlos Hernandez). La stampa ci ricama su, ma è più colore che musica.