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Time’s Up

La conferma. Pride e Elvis Is Dead rilanciano la specialità del funk metal polemico alla Living Colour. Soprattutto Elvis Is Dead: “Elvis era un eroe per molti, ma non è questo il punto, un uomo nero gli insegnò a cantare, e poi lo incoronarono re”; la provocazione culturale è chiara e il rap che si sente in quel pezzo di Little Richard, uno degli “scippati” da The Pelvis conosciuto durante lo Steel Wheels Tour fatto dai Living Colour al seguito dei Rolling Stones (si presentò dicendo “sono uno dei vostri glamour boys”). Le tirate di Time’s Up, in bilico tra hardcore e thrash, e tutto il resto dimostrano che nelle corde del gruppo uno spettro amplissimo in quello che si chiama crossover. I testi sono intelligenti e impegnati, la fusione musicale ottimizzata e al passo con i tempi.