Album,  T,  Waterboys

This Is The Sea

Scott si rivela subito musicista ambizioso, fantasioso, capriccioso: i vari strati sonori che riesce a mettere insieme sono una specie di wall of sound spectoriano applicato al folk: nel disco della maturità, i Waterboys riescono a combinare alla perfezione rock e folk, tradizione e modernità: Don’t Bang The Drum, The Whole Of The Moon, This Is The Sea, Medicine Bow le splendide pagine che anticipano il successivo capolavoro. Nel 2004 viene pubblicata una versione expanded su doppio CD, ancor più godibile, per l’ora abbondante di ottimi scarti di studio ma anche per le belle note di Scott, argute, interessanti, come quando rivela le tre principali influenze dell’album: Velvet Underground, Astral Weeks e Steve Reich.