Album,  Paul Weller,  S

Stanley Road

Illustrata da Peter Black, prestigiosa firma della pop art inglese anni ’60, la copertina del nuovo album disegna il perimetro della “memory lane” welleriana, la personale galleria dei ricordi dell’artista: che nel suo miglior disco da solista concentra incontenibile energia (Stanley Road, Woodcutter’s Son), nostalgie di mezza età (Time Passes) e passione romantica (You Do Something To Me è forse il pezzo migliore dell’intero catalogo), sottoponendosi ad autoanalisi tra i riff elettrici di The Changingman e Out Of The Sinking e la psichedelia scura di Porcelain Gods, citando Steve Winwood (Pink On White Walls) e il voodoo funk di Dr. John (una torrida cover di I Walk On Gilded Splinters), convertendosi definitivamente a una forma di gospel laico (Broken Stones, Wings Of Speed). Tutti i nuovi gruppi inglesi lo riconoscono a questo punto come “Modfather”, il padrino del revival della musica anni ’60.