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Sleepwalker

Clive Davis ingaggia i Kinks per la sua nuova etichetta e li convince a tornare all’antico; un album di canzoni, con l’accompagnamento semplice ma preciso di un quintetto di chitarre, batteria e tastiere. Un disco piacevole anche se un po’ sotto tono, con il freno a mano tirato; senza brani memorabili, a parte la title track. Il pubblico però non la pensa così, specie quello americano; Sleepwalker arriva al n. 21 delle classifiche e inaugura una felice stagione commerciale, almeno negli USA.