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Psalm 69: The Way To Succeed And The Way To Suck Eggs

La stagione più qualitativa dei Ministry si archivia nel trionfo di Psalm 69, per nulla diverso diverso dai precedenti ma baciato da un successo quasi di massa. L’apogeo del metallo industrializzato (o dell’industrial metallizzato, ditelo come volete) si consuma nelle bordate di Just One Fix e nella top 40 raggiunta da Jesus Built My Hot Rod, con il pistolotto introduttivo e la voce di Gibby Haines dei Butthole Surfers (speed + thrash all’ennesimo, terminale rock per il cyberspazio), più ancora che nel thrash ugualmente virtuale di Tv II e Hero. Al di là delle esternazioni tutta potenza, c’è una latente e cerebrale devianza nella minaccia lenta di Scarecrow e nella doppia messa nera (da requiem angelico e poi da pogo) della stessa Psalm 69.