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Procol Harum

Con il loro fantasioso nome in latino maccheronico, i Procol Harum sono una delle band storiche del passaggio tra psichedelia e progressive. Derivano direttamente dai Paramounts, bella formazione di beat/r&b famosa soprattutto per il 45 giri Poison Ivy. Nel 1967, il cantante/tastierista Gary Brooker e il paroliere Keith Reid scrivono A Whiter Shade Of Pale (ispirato all’Aria sulla quarta corda, di Bach) che sale a sorpresa fino al primo posto delle classifiche inglesi, e vende milioni di copie. Sull’onda di quel formidabile hit, e sul seguito di Homburg, pochi mesi dopo sullo stesso stile, viene costruito un LP quanto meno curioso; il gruppo in effetti è inesistente e i due singoli non vengono inclusi in scaletta. L’album risulta incerto e raffazzonato ma passerà alla storia come una delle pietre d’angolo del progressive, se non altro per il netto anticipo con cui si cercano di coniugare stilemi canzonettistici e modi della musica colta. Fra i brani da ricordare, i motivi psichedelici di Kaleidoscope e il pop sinfonico di Conquistador.