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Portishead

Ancora più cupo e sperimentale del precedente, il secondo disco fa affidamento sui suoni orchestrali più che sui campionamenti: risultando però, singolarmente, più freddo e artificioso, come se la scenografia prevalesse stavolta sui contenuti. Jazz ballad elettroniche come All Mine e Mourning Air e la pianistica Western Eyes aggiungono comunque tasselli importanti al work in progress del cosiddetto “Bristol sound”.