Album,  Jimi Hendrix,  L

Live At The Fillmore East

Hendrix è inquieto e vuole andare oltre la Experience, anche se non ha ben chiaro dove. A Woodstock prova con un sestetto, nelle interviste immagina una formazione anche più ampia ma alla fine torna al trio, anche se con altri musicisti (Billy Cox al basso, Buddy Miles alla batteria) e un’idea di musica che dalla psichedelia fantastica si sposta alla black music, a un rock r&b duro, orgoglioso, politicamente arrabbiato. Il progetto dura pochi mesi, poi Hendrix richiamerà Mitchell e cercherà una terza via tra i primi dischi e questa ipotesi — il suo sogno, il suo cruccio negli ultimi mesi di vita. Snobbati all’epoca, i Gypsys suonano in realtà vivi e graffianti nonostante le incertezze di Jimi e il suo precario stato di salute dovuto all’abuso di droghe. Quest’album documenta il meglio di due concerti registrati al Fillmore East di New York, 31 dicembre 1969 e Capodanno. Il vinile originale conteneva solo 6 canzoni, nel 1986 uscì un Band Of Gypsys 2 della Reprise con altri brani; oggi esiste un’ edizione in CD doppia, con 16 canzoni, che inquadra meglio il progetto, con i suoi alti e bassi, con i recuperi del passato (Wild Thing, Voodoo Chile) e le canzoni nuove (Earth Blues, Izabella). Un brano da solo vale il disco: Machine Gun, drammatico commento alla guerra in Viet Nam, dove la chitarra di Hendrix si fa davvero, come vuole il titolo, “mitragliatrice”.