Album,  Franco Battiato,  L

L’era del cinghiale bianco

Sigarette turche, studenti di Damasco, alberghi tunisini: qui parte il Battiato più conosciuto. E non solo per i testi: anche per il ritorno al canto, per la fusione tra batteria elettronica e tastiere in contrasto con strumenti classici, e per la inaspettata vocazione alla melodia, esaltata nei brani che aprono e chiudono il disco, L’era del cinghiale bianco e Stranizza d’amuri.