Album,  Flaming Lips,  H

Hit To Death In The Future Head

Altro LP intensissimo, però senza più Donahue che si dedica ai suoi Mercury Rev. Il profilo è assai più dolce del precedente, la grandeur pop viene dalla produzione, sempre di Friedmann, e da un beatlesianesimo lampante. Le cose migliori? Feel Good To Burn e Gingerale Afternoon, oppure Halloween On The Barbary, che riprende gli esperimenti raga rock proprio dei Beatles. Gli arrangiamenti sono saturi. Non c’è una canzone che sia lontanamente brutta, e nemmeno minore.