Album,  G,  Ryan Adams

Gold

I media anglo-americani scoprono l’ alternative country (o “Americana”) e Adams ne diventa subito uno dei simboli da copertina, complice l’immagine da rocker stropicciato e con la faccia da schiaffi. Gold è la sua apoteosi, un Bignami del rock e dintorni sciorinato con purissimo talento: sedici canzoni (più altre cinque nella prima tiratura limitata, con un CD aggiuntivo chiamato Side 4) per (ri)cantare le lodi di Band, Gram Parsons, Who (Gonna Make You Love Me), Van Morrison (Answering Bell), Roy Orbison (When The Stars Go Blue), Otis Redding (Touch, Feel And Lose) e gli Stones di Exile On Main Street (The Rescue Blues). Sarà anche musica derivativa: ma canzoni come New York,New York, Harder Now That It’s Over e La Cienega Just Smiled hanno addosso il romanticismo e il fuoco sacro del miglior rock vintage.