Album,  F,  Waterboys

Fisherman’s Blues

Scott e i suoi Waterboys, dalla struttura peraltro sempre precaria e aperta (Karl Wallinger, Anthony Thistlethwaite, Steve Wickham i musicisti più stabili), si sono trasferiti a Dublino, e da lì mandano a compimento il loro disco più famoso e riuscito, che sublima folk e rock, radici britanniche e irlandesi, Beatles e Van Morrison (Sweet Thing) con la poesia di Yeats (The Stolen Child). Un suono epico, coinvolgente (And A Bang On The Ear, Fisherman’s Blues, We Will Not Be Lovers), che manda a compimento tutte le ambizioni musicali di Scott e le sue idee di “grande musica”. È uno dei momenti più alti e riusciti della contaminazione tra rock e tradizione anglosassone. Album dalla lavorazione lunga e contrastata, ha lasciato molti nastri inediti, ugualmente splendidi, alcuni poi pubblicati su Too Close To Heaven. Un brano (World Party) darà anche lo spunto alla nascita del nuovo gruppo di Wallinger, che nel frattempo si è chiamato fuori.