Album,  F,  Jimi Hendrix

First Rays Of New Rising Sun

Hendrix muore nel settembre 1970 e nei suoi archivi vengono ritrovati centinaia di nastri con brani finiti, take incomplete e semplici appunti. Negli ultimi mesi stava lavorando a un disco nuovo, di cui peraltro cambiava continuamente la scaletta. Partendo dai suoi appunti, ma lavorando anche di fantasia, Ed Kramer e Mitch Mitchell approntano una raccolta che viene presentata come “il disco incompiuto di Jimi”: in realtà è un mosaico di cose nuove e vecchie pagine, molto ineguale, che commuove i fan ma non li convencerà mai. Fra i brani notevoli, Ezy Rider (con Winwood e Chris Wood) e una sorta di “testamento spirituale”, Belly-Button Window, che in forma di semplice country blues racconta lo sconcerto e la disperazione di un neonato al momento di affrontare la vita; bellissima anche Angel, uno dei più celebri slow hendrixiani. A Cry Of Love fa seguito pochi mesi più tardi Rainbow Bridge, che viene spacciata come colonna sonora di un film girato effettivamente da Jimi alle Hawaii, poche settimane prima di morire, ma che in realtà è un’altra selezione di brani trovati negli archivi. Anche qui non tutto è oro, però spiccano brani memorabili: come il dolcissimo strumentale di Pali Gap, l’inquieta storia d’amore di Dolly Dagger e Room Full of Mirrors, ultimo viaggio di Jimi nella psichedelia dei primi giorni Experience. Nel 1995 la Polydor provvide a una diversa sistemazione CD con Voodoo Soup ma il disco di riferimento è oggi First Rays Of New Rising Sun, 17 canzoni raccolte dai curatori dell’Eredità Hendrix in un CD che spende uno dei titoli che Jimi aveva immaginato per il suo nuovo LP. Mancherà sempre la controprova, e l’approvazione di Hendrix, ma questa è la più attendibile ricostruzione che possediamo del fantomatico “quinto album”.