Album,  C,  Steely Dan

Can’t Buy A Thrill

Sin dal momento in cui si formano, gli Steely Dan sono la creatura di Donald Fagen e Walter Becker, non importa quanti e quali altri impeccabili strumentisti i due abbiano al fianco. Anche se i due si incontrano al Bard College di New York negli anni ’60, è la Los Angeles d’inizio ’70 che li vede concretizzare i loro sogni artistici. Lì sono finiti grazie al produttore Gary Katz, il quale, agganciatili a New York mente questi passavano da un’esperienza all’altra nel mondo dello spettacolo (prima coristi per i revivalisti del r&r Jay&The Americans, poi autori di scarso successo), ha proposto loro di scrivere canzoni per la ABC, l’etichetta per cui ha l’esclusiva. In breve tempo i due, stimolati ancora da Katz, costutuiscono una band e pensano a un album. Con loro, che suonano tastiere, chitarra e basso, entrano in studio Jeff Baxter (pedal steel), Jim Hodder (batteria), Victor Feldman (percussioni) e altri. C’è anche un cantante, Dave Palmer, a cui vengono riservate due ballate mainstream, ma il resto, compresi i primi due hit Do It Again e Reelin’ In The Years, passano dalla voce di Fagen. Sul tavolo c’è un mix ancora confuso ma già appetitosissimo di country, jazz, pop, soul e ritmi latini. I ragazzi si faranno.