Album,  B,  Nine Inch Nails

Broken

I Nine Inch Nails mettono il turbo. I brani più terrificanti corrispondono al nome di Wish, con un loop di batteria (a rovescio) tachicardico, e Happiness In Slavery. Una pioggia di thrash rock cibernetico come dai Ministry più incazzati, con i testi che sono allo stesso modo eccessivi, perversi, blasfemi. Un immaginario che al cinema apparterrebbe a autori come Cronenberg o Lynch. Reznor, che tra l’altro curerà anche colonne sonore (per Assassini Nati di Oliver Stone e Strade Perdute di David Lynch), pensa a Broken come a un “grande scoppio di rabbia”.