Album,  Ian Janis,  T

The Secret Life Of J. Eddie Fink

L’impronta autobiografica del nuovo album è suggerita dal titolo, in cui Janis si presenta con la sua vera identità (Ian è il secondo nome del fratello), la sua versatilità dal numero di canzoni, cinque, che finiscono sulla colonna sonora di un film del momento (Sunday Father, con Dustin Hoffman). La Ian respira l’aria dei tempi facendosi più onirica, più aggressiva in titoli come Everybody Knows e 42nd Street Psycho Blues, nell’uptempo r&b di Sweet Misery. Sperimenta con un modello primitivo di sinterizzatore, l’ondeoleon, e si fa accompagnare, alle percussioni, da Richie Havens non ancora santificato da Woodstock, guarda a Simon & Garfunkel (Friends Again) ma anche alla ballata jazz sofisticata (Mistaken Identity).