On Every Street
Ultimo disco in studio per la band inglese, che a questo punto band non è più ma soltanto un redditizio passatempo per Mark Knopfler, sempre più interessato ad altre cose. Il risultato è un disco molle, vendutissimo solo per inerzia,…
On The Night
Prevedibile disco dal vivo ricavato dal tour mondiale di On Every Street, troppo sbilanciato sui brani dell’ultimo periodo. Con un bonus CD dal vivo, Encores. Da allora i Dire Straits sono ufficialmente ibernati in attesa di una probabile reunion.
Never Say Die
Annunciato da tempo, giunge il collasso. Anche i fan più affezionati gettano la spugna: in piena era punk, i Sabbath attuali sembrano roba da Top Of The Pops. Ozzy abbandona, poi torna a concludere l’album, quindi lascia definitivamente.
Sultans Of Swing — The Very Best Of Dire Straits
Antologia per tenere vivo il mito, pubblicata con un bonus CD di Mark Knopfler, registrato nel 1996 alla Royal Albert Hall.
Heaven And Hell
Con Ronnie James Dio come frontman, i Black Sabbath cominciano faticosamente a recuperare credibilità nel mondo dell’hard-rock, e un po’ di voglia di suonare.
Technical Ecstasy
Aumentano i sintetizzatori, diminuiscono le bordate; è quasi pop-rock. Uno dei dischi più imbarazzanti per i fan.
Gentle Giant
Con la famosa immagine del “gigante buono” in copertina, il primo LP dei Gentle Giant è uno dei grandi classici del progressive inglese. Suono pirotecnico, ricchissimo di funambolismi strumentali e vertiginosi intrecci vocali, troppo elaborato per avere successo. Funny Ways,…
Three Friends
Saliti di prepotenza alla ribalta della scena progressiva inglese, i Giants firmano la pagina più nota, soprattutto per il pubblico italiano: un concept album in uno stile più curato, omogeneo, sinfonico, che si fa ascoltare ed ammirare ma si concede…
Born Again
Bill Ward torna al suo posto, in compenso Dio lascia il posto a Ian Gillan. Il suo falsetto fa molto Deep Purple, ma questi non possono essere i veri Black Sabbath.
Money For Nothing
Sazi di successo, anzi strapieni, i Dire Straits si prendono lunghe pause, e Knopfler ne approfitta per fare quel che più gli piace. In mancanza di nuove canzoni esce un’antologia, di nuovo vendutissima, con tre brani inediti.
Communique
Il successo, enorme, trionfale, inatteso, porta a una replica frettolosa ma ben confezionata, senza variare di una virgola, forte di altre lunghe ballate dall’incedere tranquillo, dagli ammalianti giri strumentali, tra blues e rock. Once Upon A Time In The West…
Daughter Of Time
Formazione rinnovata, con la chitarra di Clem Clempson e la voce di Chris Farlowe. Così sistemata la band perde in fantasia e acquista in impatto sonoro, lasciando indietro le innovazioni jazz e prog per avvicinarsi a una musica ai confini…
Mob Rules
Bill Ward lascia, e Vinnie Appice suona la batteria in un disco che ricalca il precedente — ma il gruppo c’è ancora, e Butler e Iommi sembrano volersi confrontare con i virtuosi dei loro strumenti.
Valentyne Suite
Il capolavoro del gruppo, e anche uno dei dischi più importanti della musica inglese, che segna il passaggio tra il rock dei ’60 e il progressive dei ’70. Memorabile la suite in tre parti che dà il titolo al disco,…
Vol. 4
Ancora riff. Ancora urla strazianti. E ancora canzoni sulla droga (Snowblind), un po’ per continuare a scandalizzare i benpensanti, un po’ perché l’ispirazione latita e bisogna scrivere di ciò che si conosce. Cominciano a intravedersi netti limiti compositivi — Iommi…
Brothers In Arms
Il disco della consacrazione commerciale, primo nelle classifiche di mezzo mondo rock (con oltre 20 milioni di copie vendute), grazie a una spruzzata di pop un po’ dovunque. Aiutano non poco i quattro Hit Singles (So Far Away, Money For…
Making Movies
Rimasti in tre per l’abbandono di David Knopfler, i Dire Straits mettono a posto tutti gli elementi del loro stile in un disco meno famoso ma quasi perfetto, che manda a maturazione lo stile verso forme più evolute di folk,…
Master Of Reality
Dopo i primi due terremoti sonori, che scuotono anche la band impreparata a tanto favore, il disco che consolida il suono dei Sabbath, ovvero l’area buia e inesplorata tra i riff di Iommi e le urla di Osbourne. Più brutalità…
Black Sabbath
Le radici sono blues, e si sente: brani come The Wizard e Black Sabbath sono elaborazioni "a effetto" di giri più ortodossi. Quel che è certo è che nessuno prima d’ora, nemmeno Who e Led Zeppelin, aveva aggredito in tal…
Octopus
Atto finale di un irripetibile poker progressivo: è il disco della maturità per i Gentle Giant, che da qui in avanti non riusciranno più a evolversi, preferendo rielaborare vecchie idee, peraltro abbastanza complesse e cospicue da costituire un abbondante serbatoio.…
Dire Straits
Il disco d’esordio coglie di sorpresa un po’ tutti, per i toni pacati di un roots rock ante litteram, ballate monocordi ma fascinose, esattamente come lo stile del maestro dei Knopfler, J.J.Cale. Il cavallo di battaglia è Sultans Of Swing,…
Seventh Star
Se ne sono andati tutti: Iommi fa per incidere un disco solista, ma la casa discografica astutamente gli appiccica il più solido nome della band. Per un decennio i Black Sabbath saranno un andirivieni di musicisti di discreta fama attorno…
Alchemy — Dire Straits Live
Attesissimo e puntuale, il doppio live fa il punto sulla prima parte di carriera, con una scelta dei brani migliori, suonati in maniera sempre più pacata, introspettiva, intimistica, che mal si adatta al fragore delle grandi arene rock (qui siamo…
Acquiring The Taste
Sperimentazione, timbriche canterburiane, polifonia, elaborati fraseggi vocali rimangono il punto di forza del gruppo, che continua a stupire con slanci strumentali che lasciano a bocca a aperta, e che qui ha anche acquistato affiatamento e una certa raffinatezza stilistica, con…
Paranoid
È il Sgt. Pepper del metal. Ci sono l’incredibile, stravolta War Pigs, l’allucinata Paranoid, la fantascientifica Planet Caravan, la brutale Iron Man, l’apocalittica Electric Funeral, l’ironica Fairies Wear Boots. Manca solo una tonnellata di sciovinismo (che resta specialità dei primi…