Davvero riuscita la cover di Here Is The House dei Depeche Mode, originariamente contenuta nell’album Black Celebration e qui liberamente tradotta in italiano e intitolata Complicità.
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Rockmanticollection
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Zero
Elettronica, melodia e testi che sfiorano il nonsense. La formula non cambia e nemmeno il risultato finale. David Bowie, uno degli evidenti punti di riferimento del gruppo, viene omaggiato con una cover di Always Crashing In The Same Car.
Pop Tools
Antologia contenente gli episodi migliori dei primi tre album in studio della band oltre all’inedita L’assenzio (The Power Of Nothing), presentata senza troppa fortuna all’edizione 2001 del Festival di Sanremo.
Luna crescente (Sacrarmonia)
Dopo un tour in chiese e teatri antichi dedicato alla musica sacra e tradizionale, la Ruggiero decide di produrre un disco dedicato al repertorio di quei concerti. Accompagnata dagli archi dell’Arké Quartet, interpreta canzoni tradizionali come la natalizia Adeste Fideles ed episodi della sua carriera solista, oltre a brani appartenenti a liturgie africane e sudamericane.
Un progetto portato a termine con classe e leggerezza, laddove il rischio di tediare l’ascoltatore era assai concreto.
Sott’acqua
Come niente fosse, o quasi. Come se gli ultimi quindici anni di tentativi frustrati non avessero fatto alcun male: Alan Sorrenti torna con un disco di pop inaspettatamente dinamico e accattivante, persino sofisticato, anche se sempre all’insegna di quella voglia di leggerezza che evidentemente è un suo tratto irrinunciabile. Tanti anni fa gli ha preso la mano, ma ora sembra controllarla. Meglio tardi che mai.
Till Death Do Us Part
Ai fan non può che piacere una cavalcata tra i punti fermi del marchio di Los Angeles: doping, rap, aromi latini, chitarre, crossover in fondo sono rassicuranti, soprattutto se proposti con il mestiere necessario.
Ma i tempi d’oro sono lontani, e quel che si ricorderà di questo album sarà soprattutto la rivisitazione del prodigioso giro di basso reggae di The Guns Of Brixton dei Clash, risuonato da Tim Armstrong dei Rancid nel singolo What’s Your Number. Altro ammiccamento giamaicano, la presenza del figlio d’arte Damian Marley in Ganja Bus.
Number Ones
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Live 1961-2000 — Thirty-Nine Years Of Great Concert Performances
Una strana compilation giapponese che propone canzoni live prese da concerti vecchi e nuovi. Un oggetto da collezione destinato ai dylaniani più fedeli, che non possono non avere una Wade In the Water, registrata a Minneapolis nel ’61 o una Handsome Molly, cantata al Gaslight di New York nel ’62.
Sono io, l’uomo della storia accanto
Si toglie qualche anno dalla fronte e dallo spartito, e prova a scrivere versioni moderne delle canzoni d’amore che lo hanno reso divo. Dopo gli anni della grande visibilità, che hanno fatto seguito a quelli della grande ritrosia, la sua persona è diventata molto più ingombrante, ed è difficile non tenerne conto all’ascolto — ma l’album è molto più sobrio e lieve, da tutti i punti di vista, rispetto alla produzione pretenziosa degli ultimi anni.
A-Live antologia dal vivo
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Anime in gioco
Inopinata svolta del rapporto di amicizia con Fazio: la colonna sonora della trasmissione Anima mia, nella quale Baglioni con effetto irresistibilmente ironico interpreta col proprio tipico pathos vocale (ma con arrangiamenti notevoli) le più note sigle tv o perle kitsch degli anni ’70, da Heidi a Buonasera dottore.
C’è anche spazio per una versione da brividi de Il nostro concerto con una impeccabile Orietta Berti.
Up ‘Til Now
Contiene un inedito, This Night. I titoli sono stati selezionati personalmente dall’artista.
Viaggiatore sulla coda del tempo
Lanciato da una "sinergica" campagna pubblicitaria con una compagnia telefonica e successivo a un periodo di notevole esposizione televisiva (in special modo a fianco dell’amico Fabio Fazio), è il supremo tentativo di andare, come aveva annunciato programmaticamente, "Oltre".
Il risultato è ermetico, pindarico, velleitario: Baglioni continua a inseguire l’arte, ma pare sdegnosamente fuggire, sulle ali di un Cuore di aliante, da ciò che lo ha fatto amare (giustamente) dal pubblico: buone, oneste canzoni.
Divine Light
Musica da Illuminations e Love Devotion Surrender "ricostruita e tradotta" da Bill Laswell.
Chernobyl 7991
A parecchi anni dallo scioglimento Capiozzo e Fariselli riprendono a sorpresa l’attività live e nel 1997 pubblicano un disco tra jazz e John Cage avvalendosi del contributo di Paolino Dalla Porta, Gigi Cifarelli, John Clark e Pietro Condorelli.
Il disco viene presentato al centro sociale Leoncavallo di Milano, l’unico posto che può rievocare i luoghi in cui gli Area si esibivano (dall’Università Statale occupata all’Ospedale psichiatrico di Trieste. Per tacere di Cuba, ovviamente).
Il gruppo è denunciato per "abuso di strumenti musicali e grave inquinamento acustico", nonché "emissioni rumorose intollerabili". Fariselli andrà fiero dell’accusa — ma il gruppo verrà assolto.
Acustico
Gesù, di nuovo un disco dal vivo. Che peraltro, di vivace ha poco, e di acustico ancor meno: gli strumenti elettrici ci sono eccome. C’è da chiedersi quale sia il motivo di questo vessatorio accanimento coi live, manco ci fosse un fiorente mercato di bootleg. Forse vuol fare concorrenza ai Pearl Jam.
Switch
I cinque musicisti rimettono in piedi la baracca con un cantante scelto in un reality show alla tv australiana. Nonostante le premesse da brividi, con J.D. Fortune, trentunenne canadese aggiudicatosi la vittoria e messo sotto contratto, la band rinasce. Oltre alla voce, Fortune ha un’interpretazione e un feeling che ricordano Hutchence in maniera incredibile. Ma quel che più conta è che alcune delle nuove canzoni di Andrew Farriss non avrebbero sfigurato negli album migliori della band.
Io sono qui
"Dove sono stato in tutti questi anni", si chiede. E se lo chiede anche il grande pubblico, che approva la nuova immagine più disponibile, meno narcisa, più energica. È il disco della rinascita, ben bilanciato dal punto di vista musicale e lirico, un disco che può piacere anche a quanti hanno sempre snobbato il "poeta delle ragazzine".
Da non trascurare l’opera di promozione televisiva di Fabio Fazio, che imprevedibilmente riesce a farlo risultare simpatico e disinvolto.
Camerini metropolitano
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Metallo non metallo
Grazie a singoli di successo come Fuori dal tempo e Altre f.d.v, Morgan e i suoi diventano personaggi da copertina. Sotto la patina modaiola si nasconde però una band di grande spessore, come dimostra quest’album godibilissimo e tutt’altro che banale.