Fine della fase industrial e ritorno a un rock più essenziale, a brani più leggeri e divertiti.
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In Concert With The London Symphony Orchestra
Con un approccio molto più melodico, la band ripete l’esperimento di tre decenni prima, coniugando hard rock e musica classica. Ma questa volta non ci sono improvvisazioni, ma precisi arrangiamenti che rendono il repertorio del gruppo assolutamente godibile. I classici scorrono impeccabili, con una doppia fermata nella colonna sonora del cartoon The Butterfly Ball, musicato nel 1975 da Roger Glover. Tra gli ospiti uno straordinario Ronnie James Dio.
Brutal Planet
Di nuovo con Bob Ezrin, di nuovo un concept album, mai così ferocemente pessimista sul futuro dell’umanità: sia dal punto di vista dei temi che delle musiche, Alice entra nel nuovo millennio con un incubo "industrial" che lancia il guanto ai Nine Inch Nails e fa impallidire sia il clone Marilyn Manson che i ganzi "nu-metal" da classifica.
Live At Knebworth 1980
Ultima performance della formazione storica, con i tre fratelli Wilson e Mike Love.
Dragontown
Capitolo conclusivo di una ideale trilogia cominciata con The Last Temptation: ancora ritmiche feroci e martellanti, per il Cooper più brutale e lugubre di sempre — che curiosamente coincide con il periodo personale più sereno di Vincent Furnier.
Sex, Age & Death
Sono passati quasi 10 anni dall’ultimo album, e molte storie, anche drammatiche, come la separazione dalla moglie Paula Yates e la morte del suo compagno Michael Hutchence.
Geldof ha assorbito tutto e lo restituisce in forma di un disco amaro e scabroso, che non porta più tracce dello spirito lieve e brillante di un tempo. Un’opera non facile, a tratti ossessiva, con il marchio però forte della sincerità, anche spietata.
L’autore cita tra le ispirazioni Lennon, Cohen, Chet Baker, Peter Gabriel e i Pink Floyd; e proprio i Floyd sembrano la pista giusta, o meglio Roger Waters, con i suoi incubi e la voce che affonda come una lama in canzoni come Mudslide o Pale White Girls.