• Album,  Died Pretty,  E

    Everydaydream

    I Died Pretty provano a ripetere le sonorità del disco precedente, ma non riescono a dare sufficiente consistenza: ne risulta un disco potenzialmente interessante ma rovinato da pesanti arrangiamenti tecno pop. Poco dopo il gruppo annuncia la separazione.

  • Album,  Died Pretty,  L

    Lost

    Il suono si sposta verso il pop, mantenendo però peculiarità neopsichedeliche e spessore interpretativo. Towers Of Strenght è il brano più evocativo. Come tutti i primi dischi la produzione è di Rob Younger, ex radio Birdman, che conferisce compattezza alle…

  • Album,  D,  Died Pretty

    Doughboy Hollow

    Il disco più famoso dei Died Pretty (soprattutto negli USA), che sono tornati a registrare in patria con un produttore inglese. Sono canzoni che non hanno più il fascino psichedelico dei primi lavori ma che confermano vena, affiatamento e un…

  • Album,  Died Pretty,  U

    Using My Gills As A Roadmap

    Un guizzo verso l’alto, con un album molto curato, sintetico, che però riesce a dare forma a una sorta di tecno-psichedelia dai risultati sorprendenti, che aggiorna i vecchi suoni con inaspettata fantasia e grandi risultati.

  • Album,  Died Pretty,  T

    Trace

    Il passaggio a una grande etichetta ingabbia del tutto la fantasia degli australiani, che ora suonano come tanti altri gruppi, un rock energico ma senza sorprese.

  • Album,  Died Pretty,  F

    Free Dirt

    Folk rock e chitarre jingle jangle, sonorità ombrose e malinconiche, Dylan e Byrds, anche violino, mandolino e steel guitar fanno del primo LP uno dei lavori più affascinanti del nuovo rock degli ’80.

  • Album,  Died Pretty,  E

    Every Brilliant Eye

    Il processo d’evoluzione verso il pop riesce comunque a produrre ancora un disco interessante, che conclude la prima parte di carriera. Ascoltare Underbelly che, secondo la critica americana, pare un incrocio tra Ian Curtis e i Crazy Horse.