Raccolta di canzoni uscite su singolo nel biennio (Passion Of Lovers, Kick In The Eye, Spirit, Lagartjia Nick, She’s In Parties con la B-Side Zeit). Ristampata nel 1989 su CD.
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In The Flat Field
Non Disponibile
1979-1983 Volume One
Non Disponibile
Beneath The Mask — Live In The Studio 1979
Allegato a un libro di memorabilia, un CD con alcune delle primissime registrazioni dei Bauhaus.
Bauhaus
Non Disponibile
Il gruppo si forma a Northamtpon nel 1978, prendendo il nome dalla celebre scuola d’arte tedesca, fiorita negli anni ’20 durante la Repubblica di Weimar e chiusa dai nazisti all’inizio degli anni ’30.
L’anno dopo esce per la Small Wonder il singolo Bela Lugosi’s Dead, monumento di quel rock dell’oscurità e delle tenebre detto gothic oppure dark a seconda delle latitudini (memorabili la figura sepolcrale del basso e il cigolio orrorifico della chitarra).
Lo segue il rutilante e asciutto Dark Entries. Solo il secondo è tra quelli aggiunti alla ristampa su CD di In The Flat Field, altro manifesto del genere, questa volta a 33 giri.
I Bauhaus si fermano temporaneamente nel 2006.
The Sky’s Gone Out
L’album si apre con una versione di Third Uncle di Brian Eno, anche se i veri brani forti sono Spirit e Silent Hedges. Chiaro è come i Bauhaus si riallaccino al rock decadente degli anni ’70, proiettato però in pieno clima post punk. È lo stesso gruppo che ha fatto di cover come Telegram Sam (Marc Bolan) e Ziggy Stardust (David Bowie) il lato A di celebri singoli.
Mask
Le sbandate ossessive dell’esordio rivivono nel passo zoppicante di In Fear Of Fear (con sassofono), meno nel funk di Dancing e Kick In The Eye. Con alcuni vertici del proprio repertorio — l’epopea di The Passion Of Lovers, una tragica Hollow Hills, la drammatica Mask — il gruppo si candida a capo della new wave più ombrosa.
Come altri lavori dei Bauhaus, Mask è stato ristampato in CD con l’aggiunta di canzoni extra prese da singoli contemporanei.
In The Flat Field
Il rock gotico celebra una pietra miliare, il testo della sua evoluzione a cavallo con la new wave. Nell’espressionismo dei primi Bauhaus è fondamentale la ritmica dei fratelli David J (basso) e Kevin Haskins (batteria): marziale in Double Dare, tambureggiante in In The Flat Field, convulsiva e farsesca in St. Vitus Dance.
Altro cumulatore di tensione è la chitarra, stridente e affilata, di Daniel Ash. La vera icona del complesso inglese è però il cantante Peter Murphy, figura carismatica e voce originalissima.
Burning From The Inside
In un quadriennio si è già consumata l’avventura dei Bauhaus. L’epilogo, registrato per buona parte senza Murphy, malato, ha i toni e i colori — il bianco e nero da cinema muto tedesco degli anni ’20, un po’ meno contrastato — dell’art rock teatrale che ha fatto del gruppo un vero culto. Murphy fonda i Dali’s Car con Mick Karn dei Japan, per poi proseguire da solo.
Gli altri tre partono con progetti propri per ritrovarsi poi nei Love And Rockets.
1979-1983 Volume Two
Raccolta di tutti i singoli del quadriennio, divisi poi in due volumi distinti. Bela Lugosi’s Dead è in versione live sul primo volume.
Swing The Heartache — The BBC Sessions
Raccolta completa di tutte le incisioni radiofoniche per la BBC, dal 1980 al 1983. Oltre alle canzoni più importanti e famose c’è un brano raro, Poison Pen, e l’altrettanto rara Night Time, cover di un gruppo (gli Strangelove) della compilation Nuggets (l’antologia di garage rockers americani dei ’60 curata da Lenny Kaye).
Press The Eject And Give Me The Tape
Allegato in origine alla prima tiratura di The Sky’s Gone Out e poi reperibile anche da solo. Tra brani registrati in concerto nel 1981 c’è Rosegarden Funeral of Sores di John Cale (b-side di Telegram Sam). Il CD aggiunge una versione di Waiting For The Man dei Velvet Underground.
Crackle — The Very Best Of Bauhaus
Spalla di un’occasionale ritorno sulle scene con un tour mondiale, una sobria antologia che ha il pregio di includere la versione originale di Bela Lugosi’s Dead.
Gotham
Doppio CD dal vivo registrato a New York che celebra il ritorno (temporaneo) della formazione originale. Contiene tutti i grandi classici dei Bauhaus, ma in una discografia dove ripetizioni e sovrapposizioni sono continue; la chicca inedita è una cover in studio di Severance dei Dead Can Dance.
Rest In Peace — The Final Concert
Il 5 luglio del 1983, alla fine dello show all’Hammersmith Palais di Londra, David J Haskins si congeda dal pubblico pronunciando le parole finali: "Rest In Peace". Quello era l’ultimo concerto, pubblicato sei anni prima che il gruppo tornasse ad esibirsi dal vivo.