Album,  Jeff Buckley,  S

Sketches For My Sweetheart The Drunk

Buckley muore nel 1997 senza aver completato il secondo album, a lungo discusso e diventato quasi un’ossessione. La madre Mary decide di pubblicare comunque i nastri e, con l’aiuto di Chris Cornell e altri amici, appronta questa altalenante raccolta con pezzi finiti, idee incompiute e i notevoli nastri preparati con Tom Verlaine (il primo produttore, poi sostituito) che pure a Jeff non erano piaciuti. Affascinante e disordinato, specie nel secondo CD che raccoglie demo da varie fonti ed epoche, fra cui una cover di Back In NYC dei Genesis. Alcuni brani sanno comunque riflettere la magia di Grace: come The Sky Is A Landfill, New Year’s Prayer o You & I, con un testo che sembra quasi profetizzare la morte in acqua di Jeff.