Album,  Cowboy Junkies,  O

One Soul Now

Nella sala prove di casa adibita a studio di registrazione, i quattro canadesi incidono una nuova sequenza di ballate al rallentatore, misticheggianti e introspettive, veleggiando quietamente tra parabole folk (Simon Keeper), pop rock alla R.E.M. (Long Journey Home), squarci di gran melodia (My Wild Child) e psichedelia elettrica incorniciata da assoli alla Neil Young (From Hunting Ground To City, He Will Call You Baby). Il grande conterraneo è celebrato anche con una versione di Helpless nell’EP di cover incluso nella prima tiratura: ai consueti omaggi a Townes Van Zandt e a Springsteen (una suggestiva Thunder Road) si aggiungono qui le tonalità acide di Darkness, Darkness (Youngbloods) e un’inattesa, tenebrosa Seventeen Seconds (Cure).