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Live/Dead

I Dead devono la loro leggenda alle avventurose esibizioni in concerto, e questo doppio vinile, poi ristampato in un unico CD, dimostra l’assunto come meglio non si potrebbe: in scaletta appena sette pezzi, prototipi di una visionarietà sfrenata (diretto prodotto della “cultura della droga”) lontana anni luce dalla prevedibilità e dai format rigidi del rock odierno. Pigpen cavalca con forza brutale i blues Turn On Your Lovelight e Death Don’t Have No Mercy (oltre 25 minuti in due), The Eleven viaggia su scansioni jazz intrecciando due batterie (Bill Kreutzmann e Mickey Hart), l’asimmetrica chitarra ritmica di Bob Weir e il basso-pulsar di Phil Lesh, Feedback mantiene le promesse del titolo dando sfogo alle voglie sperimental-elettroniche del tastierista Tom Constanten. Ma la vera apoteosi è Dark Star, viaggio intergalattico di oltre 23 minuti nel pulviscolo sonoro, pilotato dalla liquida, imprendibile solista di Jerry Garcia. Difficile trovare una miglior rappresentazione in musica di Haight Ashbury, cuore del nuovo mondo psichedelico.