Album,  giorgio gaber,  L

L’asse di equilibrio

Due dischi che oltre ad avere alcuni brani in comune (La Chiesa si rinnova, Eppure sembra un uomo, L’orologio) riflettono il tentativo di dare spessore al proprio lavoro, in anni in cui pochi cantanti riescono a sottrarsi al circo delle varie Canzonissime. C’è il ’68 tutt’intorno, ma Gaber è nel suo momento più intimista e cantautorale, mai così vicino all’amato Jacques Brel.