Album,  J,  Lyle Lovett

Joshua Judges Ruth

Assecondato da una band impeccabile in cui spicca il nitido pianismo di Matt Rollings, Lovett sforna il disco della piena maturità, un piccolo capolavoro di gusto e misura, intensità musicale e leggerezza di tocco in cui esplora a fondo la musica nera: parte in quarta con uno scintillante country-blues (I’ve Been To Memphis) per poi confezionare, grazie anche ai formidabili coristi, due pezzi da antologia con Church e Since The Last Time, vividi quadretti gospel che non rinunciano (nei testi) ad un tocco di irresistibile humour texano. Il resto del disco è sintonizzato su collaudate frequenze country, swing, blues, jazz e folk, con almeno un paio di picchi compositivi: North Dakota e She’s Already Made Up Her Mind, ballate “cosmiche” e rarefatte che suggeriscono immensità naturalistiche e deserti del cuore.