Album,  J,  Julian Cope

Jehovahkill

Il liverpooliano riprende il discorso da dove l’aveva interrotto (il brano finale si intitola Peggy Suicide Is Missing) e ai crimini delle religioni organizzate dedica il suo nuovo, urticante pamphlet. Manca forse l’urgenza febbrile del predecessore, ma il nuovo Cope agitatore di coscienze e fustigatore di costumi non ha perso affatto il tocco felice per la bella melodia (No Hard Shoulder To Cry On, Fear Loves This Place).