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Imperial Bedroom

Costello è pronto ad abbandonare il rock tutto nervi e scatti dei primi dischi per abbracciare il pop d’autore. Per confezionare il suo Sgt. Pepper’s arruola l’ingegnere del suono Geoff Emerick, già assistente di George Martin in Abbey Road, e dà sfogo ad una versatilità compositiva finora inimmaginabile.

Le chitarre e l’asprezza degli esordi resistono in Beyond Belief e Shabby Doll: ma il resto sono tanghi notturni (The Long Honeymoon) e jazz afterhours (Almost Blue), sezioni d’archi soffici come nuvole di zucchero filato (Town Cryer) e canzoni pianistiche alla Elton John (Human Hands), ballate ad ampio respiro (Man Out Of Time) e lamenti da "crooner" del ventesimo secolo (Kid About It).

Voci sovraincise, corni francesi, partiture scritte (da Steve Nieve, nel ruolo ufficiale di arrangiatore) segnalano il glorioso passaggio dell’autore alla piena maturità artistica.