Album,  D,  Paul Weller

Days Of Speed

Il resoconto di un applaudito tour in solitaria è l’occasione per rivalutare la consistenza del canzoniere di Weller e il fuoco che ancora gli brucia nelle vene. Bella la scaletta, in cui il cantautore, alternandosi tra sei e dodici corde acustiche (con qualche misurata digressione elettrica) si concede di buon grado anche al vecchio repertorio Jam (English Rose, That’s Entertainment, Town Called Malice) e Style Council (Down In The Seine, Headstart For Happiness).