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Crazy Horse

Danny Whitten e Billy Talbot, ambedue provenienti dalla East Coast, si incontrano in un club di Los Angeles chiamato Peppermint West nei primi anni ’60. Dopo un paio di settimane cominciano a cantare insieme, coinvolgendo anche un amico di Talbot, Lou Molina.

Le cose cominciano a funzionare sul serio e il trio riesce a spuntare un contratto discografico con la Liberty. Dopo aver chiamato a far parte del gruppo il cugino di Lou, Ralph Molina, Danny And The Memories incidono un singolo che passa del tutto inosservato. Cambiato il nome in Psyrcle sull’onda della moda psichedelica e abbandonato il suono acustico dopo aver assistito a un concerto dei Byrds, Whitten si occupa della chitarra, Talbot del basso e Ralph Molina della batteria.

Nel frattempo Lou esce dalla formazione e anche Ben Rocco, che dovrebbe suonare la chitarra solista, decide di andarsene. Vengono quindi arruolati due fratelli di San Francisco, George e Leon Whitsell, e il violinista Bobby Notkoff. I Rockets (ora si chiamano così) firmano con la White Whale e nel marzo del 1968 pubblicano il loro album d’esordio, prodotto da Barry Goldberg. L’amicizia tra Neil Young e i futuri Rockets risale al periodo in cui il musicista canadese è impegnato nelle session del primo disco dei Buffalo Springfield e si rafforza col passare del tempo.

Quando nel 1969 Young decide di servirsi di una band in pianta stabile, è quindi naturale che si rivolga ai Rockets, divenuti nel frattempo un quartetto dopo l’abbandono dei Whitsell. Young li ribattezza Crazy Horse e incide con loro il suo secondo album come solista, Everybody Knows This Is Nowhere.