Robert Cray
Strong Persuader
Passato a una major discografica, Cray conquista il grande pubblico americano con il suo primo album milionario: il suono della Fender Stratocaster, una voce non straordinaria ma abbastanza soul per piacere, un po’ di fiati qua e là costruiscono uno…
Robert Cray
Non Disponibile
Bad Influence
Il successo arriva con il singolo Phone Booth e un album che contamina blues e pop, e che raccoglie vendite consistenti soprattutto presso il pubblico bianco.
Shoulda Been Home
Ancora un viaggio nel mondo della Soul music e nei favolosi anni della Stax Records, con qualche richiamo soltanto al primigenio amore Blues (due cover di Elmore James, Cry For Me Baby e 12 Year Old Boy). Un disco delicato…
Shoulda Been Home
Non Disponibile
Midnight Stroll
Take Your Shoes Off
Dopo una serie di album molto di mestiere, sempre ben venduti ma un po’ piatti e con poche sorprese, Cray arrotonda e arricchisce il suo rock blues con elementi di soul e r&b, che testimoniano le ispirazioni di gioventù (Otis…
Shame+A Sin
False Accusations
Don’t Be Afraid Of The Dark
Il blues della Robert Cray Band somiglia molto a quello di Clapton, un suono che piace moltissimo alla borghesia bianca, che non ha nulla del sudore o dello “sporco” della vera musica nera ma che, al contrario, offre canzoni moderne…
Sweet Potato Pie
Some Rainy Morning
Too Mony Cooks
Con incisioni del 1978.
Who’s Been Talkin’
Un primo disco pronto già nel 1978 ma rimasto fermo per due anni a causa del fallimento dell’etichetta: dopo essersi fatto conoscere nella band di Albert Collins, il chitarrista nero Robert Cray inizia con un buon passo una carriera solistica…
Heavy Picks: The Robert Cray Band Collection
Time Will Tell
Un’ulteriore conferma di uno stile mai strappato o aggressivo, sempre molto disteso e preciso, con canzoni belle come Survivor e altre pagine più inconsistenti e di puro mestiere. Cray occupa un posto comodo e molto redditizio nello show business e…
I Was Warned
Showdown!
Una eccitante battaglia blues per tre chitarre, quella di Albert Collins e dei suoi allievi Robert Cray e Johnny Copeland: premio Grammy per il miglior disco blues dell’anno.
In Concert
Un live del 1977 al fianco di Collins, pubblicato senza il consenso di Cray, che mostra quanto l’allora giovane chitarrista promettesse bene.