John Hiatt
Slow Turning
È un momento di grande fervore ed energia. Hiatt comincia a registrare un album ma a metà abbandona e cambia registro. Vola a Nashville e lì, in due settimane, sfoga 12 canzoni nuove aiutato dalla sua nuova band, The Goners…
Warming Up To The Ice Age
Un altro ottimo disco, con accenti più rhythm and blues: canzoni come The Usual (finirà nel repertorio di Bob Dylan), She Said The Same Things To Me e I’m A Real Man hanno una bella carica pop e sanno dare…
Slug Line
Hiatt si è preso tempo, ha affinato la sua materia con tre intensi anni in scena e intanto il mondo della musica è cambiato, con la rivoluzione punk e new wave. Il ragazzo di Indianapolis non è tipo da spilloni…
LITTLE VILLAGE: Little Village
Bring The Family è piaciuto anche ai protagonisti, non solo al pubblico. Così Hiatt, Cooder, Keltner e Lowe si ritrovano in studio per un nuovo album, che frutterà anche un tour americano e uno europeo. Musica piacevole e semplice, “due…
John Hiatt
Non Disponibile
Greatest Hits: The A&M Years
Abbandonato dalle major, Hiatt non si perde d’animo e firma il suo miglior album da molto tempo. Un disco di chitarre risonanti, timbri acustici, schemi di classica e nobile folk song, con la dolce aspra voce che con gli anni…
All Of A Sudden
“Non si scrivono più le canzoni di una volta, quelle di 3 minuti che le radio passavano quand’ero ragazzo”. Hiatt cerca di rimediare di persona, scrivendo lui brani del genere con apprezzabile misura e passione; ne viene un album imperfetto…
Same Old Man
Non Disponibile
Hiatt Comes Alive At Budokan
Il Giappone è una falsa pista, nonostante il titolo e la parodistica copertina (Hiatt vestito da judoka). Questa antologia è tutta americana, documento di un tour della primavera 1994 in quartetto con Michael Ward, Davey Faragher e Michael Urbano. Una…
Little Head
Al nostro uomo viene male quando fa lo spiritoso e il festaiolo, quando cerca sbocchi frivoli. Quest’album è così, con una serie di brani che poppeggiano con brio senza approdare da nessuna parte. La voce è sempre incantevole, ma galleggia…
Riding With The King
Il disco della svolta. Hiatt è sempre più sicuro di sé, centinaia di esibizioni live ne hanno affinato l’arte rock e la passione non è mai venuta meno nonostante le traversie in carriera. Qui è ispirato e trova un grande…
Walk On
Sempre con Faragher e Urbano (ma il secondo chitarrista è David Immergluck), Hiatt propone 13 canzoni nuove nel suo stile ormai classico e consolidato, con chitarre risonanti, brezze springsteeniane e una scura voce di liquerizia che prende al laccio. Fra…
Two Bit Monsters
Il successo non arriva e si comincia a pensare che Hiatt sia più affidabile come autore che come interprete. Anche la MCA lo licenzia al secondo colpo, sebbene il disco sia tutt’altro che spiacevole. Un sano american rock con venature…
The Tiki Bar Is Open
Preso da chissà quali nostalgie, Hiatt riprende la formula di Slow Turning, spartendo la musica con i rinati Goners (Kenneth Blevins, Dave Ranson e Sonny Landreth) e vari ospiti ribattezzati Honor Goners. Il rock torna a essere spiccio e pungente,…
Bring The Family
Hiatt esce dalla crisi con una forte e dolce idea di musica che spartisce con Ry Cooder, Jim Keltner e Nick Lowe, per un album che passa alla storia. Grandi canzoni com Lipstick Sunset, Thing Called Love e soprattutto Have…
JOHN HIATT & THE GONERS: Beneath This Gruff Exterior
Il Tiki Bar ha una lunga coda live, tanto calda e fortunata da confermare all’artista i suoi sospetti; il disco in studio era troppo morbido e controllato, con i Goners si può fare di più. Così viene quest’album, registrato “live…
Perfectly Good Guitar
Carico di energia anche per la buona esperienza Little Village, il nostro uomo si getta con l’entusiasmo da ragazzino in un album chiassoso, colorato, decisamente rock. “Un disco con canzoni da tre accordi”, registrato di getto in due settimane, con…
Overcoats
Un altro album di apprendistato, di cui all’epoca nessuno si accorge e che oggi può interessare solo gli appassionati più accaniti. Prodotto come il precedente da Glen Spreen, delude i discografici che decidono di lasciare l’artista libero da vincoli contrattuali.
Hangin’ Around The Observatory
Nato a Indianapolis, non proprio l’ombelico del rock, il cantante e chitarrista John Hiatt trova presto una sua strada nella scena, prima come autore poi come interprete. Fonda un complesso, White Ducks, e incide anche un album (In Season, per…
Stolen Moments
Hiatt ha ormai un suo marchio distintivo, e un pubblico affezionato, anche. Quest’album vende abbastanza bene, mantenendosi nel solco già tracciato, con qualche colore solo un po’ più accesso. Prodotto come il precedente da Glyn Jones, con musicisti amici fra…