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Categoria: Dead Can Dance
Within The Realm Of A Dying Sun
Sulla scia della precedente, la terza raccolta dell’esoterico duo introduce qualche elemento barocco-classicheggiante e una più raffinata cura nei suoni. Cantara, uno dei pezzi più celebri del catalogo, esplicita l’amore per la musica nordafricana, essenziale nell’evoluzione successiva della band.
Aion
I Dead Can Dance sono nella piena maturità espressiva e sfornano un’altra delle loro prove migliori. Sorretti da una produzione impeccabile, i pezzi del disco sono di matrice tradizionale o comunque ispirati alla musica antica. Saltarello (direttamente dal XIV secolo) e l’ipnotica Fortune Presents Gifts Not According To The Book, ben servita dal timbro baritonale di Perry, entrano di diritto nel loro repertorio migliore.
A Passage In Time
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Into The Labyrinth
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Spirit Chaser
L’ultimo capitolo dei Dead Can Dance è anche il meno etereo e sfuggente dell’intero catalogo. Le nuove "armonie di cielo e terra" hanno una dimensione ritmica più accentuata, che sfiora persino territori funky nelle tastiere di Song Of The Stars. Altrove, tra suoni della foresta e rumori tropicali, affiorano sentori di America Latina (Song Of The Disposessed). Ma la loro resta, fino all’ultimo, una musica intrinsecamente aliena.
Toward The Within
In concerto a Santa Monica, la band, rinforzata a sette elementi, smentisce clamorosamente i dubbi sulla sua resa live. Grazie anche ad una sequenza costruita con sapienza, prende corpo un organismo sonoro vivo e pulsante, in equilibrio perfetto tra proposta colta e popolare.
Echi di minareti mediorientali, danze rituali, frammenti di musica ecclesiastica del XIV secolo e folk celtico disegnano una musica di elevata qualità spirituale, senza luogo né tempo. Dell’affascinante performance esiste anche una documentazione su videocassetta.
Dead Can Dance
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Spleen And Ideal
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Spleen And Ideal
Segnalato dall’EP Garden Of The Arcane Delights, il cambio di marcia si realizza con il secondo album, cupo, medievaleggiante e ispirato al tema del dualismo tra bene e male: prima tappa di un percorso di esplorazione musical-spirituale che porterà lontano.
The Serpent’s Egg
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Spiritchaser
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Within The Realm Of A Dying Sun
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Dead Can Dance
Il loro acerbo disco d’esordio suggerisce già gusti esotici (la maschera rituale della Guinea in copertina) ma risente di evidenti influenze post-punk, Joy Division su tutti.
The Serpent’s Egg
La terra intesa come organismo vivente è il concetto alla base di un album con diversi assi nella manica: statuaria e irresistibile Severance, introdotta da un maestoso organo a canne; mentre Writing On My Father’s Hand espone in primo piano su un arpeggio di spinetta l’altera vocalità della Gerrard, molto migliorata nel tempo.
Dead Can Dance
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Brendan Perry e Lisa Gerrard sono australiani ma vivono a Londra. Band di punta dell’etichetta 4AD, i Dead Can Dance trasudano darkwave e post punk.
In attività dal 1984 al 1998, si riformano nel 2005 per un tour mondiale.
Into The Labyrinth
La ripresa del celebre traditional The Wind That Shakes The Barley è l’indizio di un interesse crescente per il folk britannico. L’omogeneità dell’opera è però condizionata dal fatto che Perry e Gerrard (stavolta in duo, senza accompagnatori) lavorano a distanza, dalle rispettive nuove residenze: l’Irlanda per lui, l’Australia per lei.
Aion
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