Bob Dylan
Love And Theft
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Infidels
A canzoni molto valide — da Jokerman (per cui viene realizzato anche un bel viedoclip) a Man Of Peace, da Sweetheart Like You a License To Kill — corrisponde una produzione adeguata, anche se Knopfler non riesce sempre a tenere…
Time Out Of Mind
Pare che Dylan abbia accusato i sintomi della grave malattia cardiaca che lo ha afflitto per diversi mesi quando le session di Time Of Mind erano già concluse, ma l’atmosfera che domina il disco è talmente cupa da far pensare…
The Times They Are A-Changin’
Nell’America ferita dall’assassinio del Presidente John Kennedy, Dylan dice che "i tempi stanno cambiando". Questo è il suo secondo disco "politico" e contiene un capolavoro assoluto come The Lonesome Death Of Hattie Carroll, sferzante e durissima nei confronti dei razzisti.…
Self-Portrait
C’è dell’ironia, nell’autoritratto che Dylan traccia di se stesso — sulla copertina e nella scelta della canzoni: emblematica è una versione di The Boxer di Simon & Garfunkel con le sue due voci fuori sincrono — ma la reazione della…
Under The Red Sky
È la dimostrazione lampante che Dylan ha bisogno di qualcuno che lo prenda per mano e lo costringa a lavorare con più calma. Ricompaiono gli ospiti illustri — da David Crosby a Slash, da George Harrison a Elton John —…
Bussando alla porta degli archivi
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The Classic Interviews 1965-1966
Una testimonianza preziosa, che contribuisce alla comprensione del periodo più creativo di Dylan. Si tratta della registrazione di due conferenze stampa del 1965 (una a San Francisco; l’altra a Los Angeles) e di un’intervista del 1966 a Montreal, in Canada.…
Masked And Anonymous Music From The Motion Picture
Protagonista del film di Larry Charles nel ruolo di Jack Fate, Dylan interpreta quattro brani accompagnato da una delle tante band del Never Ending Tour: Down In The Flood, Diamond Joe, l’inno sudista Dixie e Cold Iron Bound. Tra gli…
Blonde On Blonde
È il primo doppio della storia del rock — la versione in Super Audio ne ha tenuto conto — e rappresenta senza dubbio il culmine di questa fase della creatività dylaniana, che sarà interrotta nel luglio del 1966 da un…
Highway 61 Revisited
Passano pochi mesi e Dylan mette a segno un altro centro. Il suono fa perno sul dialogo costante tra pianoforte, organo Hammond (Al Kooper) e chitarra elettrica (Mike Bloomfield) e riecheggia quello inventato dai grandi bluesmen di Chicago. Magro, nervoso…
Planet Waves
Dopo quasi dieci anni di collaborazione è il primo album realizzato da cima a fondo con la Band, anche se il mercato segnala la presenza di bootleg con il materiale dei Basement Tapes e registrazioni dal tour del ’65/’66. Vibrante…
The Freewheelin’ Bob Dylan
Facendo propria la lezione di Woody Guthrie, Dylan canta dei temi che inquietano i giovani di tutto il mondo: la guerra, il razzismo, la violenza, i diritti civili. Utilizza immagini tratte dalla Bibbia, da Shakespeare, da Rimbaud e musiche della…
Nashville Skyline
Un Dylan sorprendente, che in un bel ritratto di Elliott Landy si affaccia sulla copertina come un tranquillo signore di campagna. Seguendo i Byrds di Sweetheart Of The Rodeo, Dylan realizza il suo "album country" per eccellenza e mette a…
Greatest Hits Vol. II
Sei inediti soltanto: Tomorrow Is A Long Time (tratta da un concerto alla Town Hall del ’63), When I Paint My Masterpiece e Watching The River Flow (differente da quella pubblicata su singolo qualche mese prima) sono prodotti da Leon…
World Gone Wrong
Seconda parte del viaggio alla riscoperta delle radici. E siccome Dylan gioca sempre a non essere mai uguale a se stesso, questa volta il disco è accompagnato da una dotta nota sulle canzoni che ne fanno parte.
The Classic Interview Volume 2 The Weberman Tapes
Registrati nel 1971 durante due conversazioni telefoniche tra Alan Jules Weberman (il tipo noto ai dylaniani più fedeli per aver frugato nei bidoni della spazzatura du Dylan) e il cantautore americano, questi nastri fanno parte del mito di Bob Dylan…
The Other Side Of The Mirror
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Bob Dylan At Budokan
La band è la stessa di Street-Legal, qui alle prese con i classici del repertorio dylaniano. Destinato in un primo momento soltanto al mercato giapponese, è stato registrato quando il gruppo non era ancora del tutto a suo agio. Sarebbe…
Live 1966 — The Bootleg Series Vol. 4
Il disco pirata conosciuto come Live At The Royal Albert Hall trova finalmente una sua collocazione ufficiale nella discografia dylaniana. Il concerto si tenne in realtà a Manchester ed è fondamentale per tanti motivi, non ultimo l’episodio entrato di diritto…
Biograph
Gli archivi della Columbia celano tesori di cui i dylaniano favoleggiano, scambiandosi registrazioni di provenienza misteriosa. Biograph è il primo passo verso la pubblicazione di alcuni di questi brani ed è imperdibile per chi voglia avere un’idea dell’importanza di questo…
Live 1964 — The Bootleg Series Vol. 6
Il concerto della notte di Halloween del 1964 alla Philarmonic Hall di New York fotografa Dylan in un momento cruciale: non c’è soltanto il passaggio dal pubblico al privato di Another Side, ma anche una prima avvisaglia del Dylan elettrico…
Slow Train Coming
È l’album della conversione al cristianesimo, propiziata dalla vicinanza con musicisti "born again christian" come T Bone Burnett e Steven Soles. La produzione è affidata al grande Jerry Wexler e al pianista/organista Barry Beckett. Di rado Dylan è stato così…
Unplugged
Dylan non poteva certo mancare all’appuntamento con la fortunata trasmissione di MTV. Chi meglio di lui per cantare e suonare “con la spina staccata”? Accompagnato da un gruppo guidato dal produttore Brendan O’Brien, il cantautore si esibisce in una performance…
New Morning
Registrato in gran fretta per mettere riparo al disastro di Self-Portrait. La presenza di Al Kooper (tastiere, chitarra) e di una nutrita schiera di amici musicisti — David Bromberg, Harvey Brooks, Billy Mundy, Charlie Daniels — riporta il suono all’epoca…
Masterpieces
Un’antologia priva di note pubblicata in Australia e divenuta preda ambita da dylaniani per una manciata di brani editi in precedenza soltanto su 45 giri, alcuni dei quali (non tutti) sono poi stati inclusi in altre raccolte. Si tratta di…
Oh Mercy
Sempre restio a farsi davvero guidare da un produttore, Dylan si affida a Daniel Lanois e questi riesce con la forza della persuasione a farlo cantare in tonalità più basse del solito. Come Lou Reed e Neil Young, Dylan emerge…
Tell Tale Signs – The Bootleg Series Vol. 8
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The Best Of Bob Dylan Volume 2
Ennesima raccolta. Con Dignity e Things Have Changed, che frutta a Dylan l’Oscar per la miglior canzone tratta da un film.
Bob Dylan – Modern Times
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