Categoria: Bee Gees
Life In A Tin Can
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Horizontal
Forte di Massachussets, World, And The Sun Will Shine, l’album riflette quello che i Bee Gees sono in questo momento: una prodigiosa macchina da singoli pop cui non mancano le ambizioni per fare qualcosa di più: casomai, l’eccessivo favore con cui vengono accolte le loro pagine più soft li induce a trascurare la loro inclinazione per la ritmica.
Oh, beh: si rifaranno in seguito.
Cucumber Castle
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One Night Only
Show di lusso al Grand Hotel MGM di Las Vegas: una cavalcata di 80 minuti tra i successi accumulati, con grande orchestra e ospiti di lusso (Celine Dion e lo sfortunato fratello Andy Gibb). Un po’ pacchiano, ma a tratti emozionante.
Life In A Tin Can
To Be Or Not To Be
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Idea
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Cucumber Castle
Ridotti a un duo (Barry e Maurice), i Bee Gees rivisitano le classifiche con I.O.I.O. e realizzano un curioso disco concepito come accompagnamento per uno speciale televisivo ispirato dal Magical Mystery Tour dei Beatles.
High Civilization
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Horizontal
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Spirits Having Flown
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The Very Best Of The Bee Gees
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One Night Only
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ESP
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Spirits Having Flown
Un disco da divi: lezioso il giusto (Tragedy, Too Much Heaven) e capace di confermare lo status planetario ottenuto grazie al film con John Travolta. Non ottenne mirabili recensioni, ma nel frangente i fratelli Gibb erano decisamente al di là di qualsiasi considerazione critica: non c’era radio che non li trasmettesse, non c’era nazione in cui non vendessero milioni di copie.
2 Years On
Torna Robin, e arrivano il maggiore successo fino a quel momento (la robusta Lonely Days) e un disco che è la cosa più vicina al rock che i Bee Gees abbiano mai tentato.
Trafalgar
Non si direbbe, ma i Bee Gees sono stati sul punto di vedersela coi Jethro Tull e i Genesis nel progressive-rock. La prova è questo album, vagamente legato dal filo conduttore delle guerre napoleoniche, e lungo 47 minuti. Come la storia ha dimostrato, non era questa la loro vocazione; intanto però How Can You Mend a Broken Heart va al n.1 nelle chart.
Here At Last… Live
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Size Isn’t Everything
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One
High Civilization
Bee Gees
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I Brothers Gibb (questo significa, abbreviato, il loro nome) nascono nel 1946 (Barry) e nel 1949 (i gemelli Robin e Maurice) in Inghilterra da genitori musicisti, che si trasferiscono a Brisbane, Australia.
Maestri di soft-rock tra gli anni Sessanta e l’alba dei Settanta e divinità della disco music a partire dal finire di questa decade, i Bee Gees – inclusi di diritto nella Rock And Roll Hall of Fame – dopo quarant’anni di carriera si sciolgono nel 2003 in seguito alla morte improvvisa di Maurice.
The Best Of Bee Gees Vol. 2
Bee Gees First
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Mr.Natural
Dopo uno dei tanti periodi grami della loro carriera, una delle tante resurrezioni, con un cambio di stile: su consiglio dell’amico Eric Clapton, il trio lascia perdere le armonie beatlesiane e introduce un po’ di funky e di philadelphia sound nel suo stile. È l’inizio di un processo che li porterà ad essere i re della pista da ballo — ma nella prima metà degli anni ’70, questo è ancora imprevedibile.
Monday’s Rain
Proprio sulla nave che li riporta in Inghilterra, la famiglia apprende che il singolo Spicks & Specks è al n.1 in Australia. In patria, decidono di fare sul serio: si dotano di un manager, Robert Stigwood (collaboratore di Brian Epstein, che gestì i Beatles) e dall’Oceania vengono chiamati il batterista Colin Peterson e il bassista Vince Melouney, e il gruppo azzarda un album chiaramente ispirato dal lato più melodico del pop inglese di quegli anni, con chiari debiti nei confronti degli Everly Brothers e dei quattro di Liverpool.
To Whom It May Concern
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Main Course
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Still Waters
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