Artista,  M,  May Brian

Brian May

Il chitarrista astrofisico-Brian May

Brian Harold May, meglio conosciuto come Brian May, il chitarrista dei Queen, è nato il 19 luglio 1947 nel Middlesex. Dopo aver acquisito una certa cultura musicale suonando il pianoforte, all’ età di quindici anni cambia strumento e inizia con la chitarra.

Supera l’esame di ammissione alla Hampton Grammar School di Hampton, si laurea con lode in Fisica e, dopo aver abbandonato il dottorato di ricerca in Astronomia, è stato per breve tempo professore di matematica. E’ proprio al College che ha coltivato l’idea di formare un gruppo musicale. Ed è proprio qui che ha incontrato Roger Taylor, l’altro componente dei futuri Queen, impegnato in quel momento negli studi di biologia.

la passione per l’astronomia

Dopo più di 30 anni riprende gli studi per terminare la tesi di dottorato: consegue con successo il dottorato in Astrofisica all’età di 60 anni, il 23 agosto 2007, dopo essere diventato uno dei chitarristi più famosi del mondo.                                                                        Una decina di anni fa ha pubblicato la sua tesi “Un’analisi delle velocità radicali della nube zodiacale” e il libro “Bang! Storia completa dell’universo”.   È stato collaboratore della squadra scientifica della Nasa per New Horizons, la sonda spaziale in missione su Plutone. Ha dato il suo nome a un asteroide, il 52665 Brianmay. Per lui musica e astronomia sono connessi spiritualmente e forse proprio le stelle gli hanno donato il suo talento che lo ha reso famoso a livello planetario.

Il 19 novembre 2007 Brian May viene inoltre nominato cancelliere onorario della Liverpool John Moores University.

LA RED SPECIAL

Brian May non proveniva da una famiglia facoltosa e dalle grandi possibilità economiche, così con l’aiuto del padre, un ingegnere appassionato di modellismo, inizia a costruire la sua chitarra personale. Utilizza pezzi ricavati da legno di quercia, per la tastiera utilizza un’architrave di mogano recuperata dal caminetto di casa. Mentre per i segnatasti  furono utilizzati dei bottoni ricavati da una cesta del cucito della madre. Il Tremolo fu elaborato presso l’officina situata all’interno della scuola frequentata da May, mentre le relative molle procurate da una vecchia motocicletta, successivamente la leva del tremolo fu ricavata da un sellino di bicicletta e un’asta di un appendi panni. Solo i pickup furono acquistati in negozio, ed in seguito modificati riavvolgendoli con più spire e immergendoli in resina epossidica.  Il suono della chitarra non lo soddisfaceva così decide di usare come plettro, dopo innumerevoli prove, il lato zigrinato di una monetina da 6 pence.

Brian utilizza la Red Special per tutta la sua carriera, con quella chitarra sono nate le composizioni dei Queen, suonata nei concerti in tutto il mondo e che ancora oggi lo accompagna nelle sue esibizioni. È sicuramente l’oggetto a lui più caro, ma decisamente molto apprezzato anche dai suoi fan che hanno potuto godere del suono pazzesco che emette questo strumento homemade.

La nascita dei queen

Brian inizia a frequentare la Jazz Room dell’Imperial College in cerca dell’occasione giusta e fonda inizialmente i “1984”, proponendosi nei piccoli club e nel circuito locale. Nel 1967 alcuni concerti di supporto sembrano premiare gli sforzi del chitarrista, tant’è vero che la band viene chiamata ad aprire il concerto di Jimi Hendrix all’Imperial College. Dopo alcuni mesi, i due, decidono di mettere in piedi una nuova formazione e appendono un annuncio alla bacheca della scuola. Cercano un nuovo cantante: Freddie Mercury si presenta per l’audizione.                                                          Dopo l’arrivo della nuova voce della band è iniziata la loro scalata al successo, in breve tempo divenuto planetario.                                        Dopo la drammatica morte di Mercury i Queen sono definiti la cult band di tutti i tempi. La memoria dello storico gruppo è comunque mantenuta sempre viva dallo stesso May il quale insieme a Roger Taylor spesso partecipa a manifestazioni musicali importanti quali il “Pavarotti& Friends”.

Il suo ruolo nei queen

Brian May può essere ritenuto il fondatore dei Queen, ma il suo ruolo non è importante solo per questo. Ha scritto canzoni come We will rock you, Who wants to live forever, I want it all, The show must go on, Flash, Hammer to Fall, Tie your mother down. Il suo sound è perfettamente riconoscibile e perfettamente compatibile con l’esuberante personalità di Freddie Mercury.

È universalmente considerato uno dei migliori chitarristi rock di tutti i tempi. Il Rolling Stone lo piazza al 26esimo posto della classifica mondiale . È stato protagonista della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012, suonando Brighton rock e We will rock you insieme a Roger Taylor e Jessie J.

L’ESPERIENZA SOLISTA DOPO I QUEEN

Il primo lavoro solista di Brian May vede la luce il 24 Ottobre 1983. Si trattava di un album di sole tre canzoni, “Starfleet”, realizzato con la collaborazione di Eddie Van Halen, Alan Gratzer, Phil Chen e Fred Mandel.                                                                                                    Ironia del destino volle che il primo vero singolo di Brian, “Driven By You”, fosse pubblicato il 25 novembre 1991, il giorno dopo la morte di Freddie Mercury. La canzone era stata originariamente composta per uno spot televisivo di una famosa marca di automobili. Il singolo successivo presentato in anteprima al Freddie Mercury Tribute fu “Too Much Love Will Kill You”.

Il 28 settembre 1992 fu la volta del primo album “Back To The Light” che conteneva materiale registrato a partire dal 1980. Per promuovere l’album, Brian, nelle vesti di cantante e chitarrista, iniziò un tour mondiale. Seguirono un album live “Live At The Brixton Academy” e più recentemente nel 1998 “Another World”.

Oggi, a 70 anni, Brian May ha ancora voglia di emozionare il suo pubblico e si esibisce in diversi Festival mondiali, oltre che nei suoi tour. È richiesto come ospite in moltissime arene e collabora con diversi artisti poiché la sua voglia di sperimentare non ha mai fine.