Black List
30 Dicembre 2012
Trasferitosi per qualche tempo in Europa (dove il seguito è molto più consistente, in Francia soprattutto), Chilton prosegue una carriera irregolare e non sempre memorabile. Da qui in avanti quasi tutti i suoi album sono realizzati secondo un copione standard: brani originali con molti alti e bassi, e cover di oscuri rock&roll e rhythm&blues con qualche stravaganza di contorno.
High Priest e Black List (riuniti nell’edizione CD della Razor & Tie) infilano blues vecchi e nuovi, allegri rock (Jailbait), canzoni ironiche (Guantanamerika), vecchi surf (Little GTO), fino alla sconcertante resa di Volare.
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