Album,  B,  Sonic Youth

Bad Moon Rising

La luna cattiva è quella giusta per imbottigliare non vino ma una nuova estetica della chitarra al cento per cento metropolitana e al cento per cento newyorchese. Quel che più conta è che sia al cento per cento Sonic Youth: concomitanza di accordature aperte, feedback e fischi di ogni foggia, improvvisazione e calcolo, collazione (Brave Men Run), reificazione (Society Is Hole), stratificazione, reiterazione, ritorsione si inseguono lungo tutti il disco, concentrandosi negli otto minuti di I Love Her All The Time e, più gasante fiera delle atrocità chitarristiche, in una Death Valley ’69 dalla vertigine gore (i Velvet Underground mescolati agli Steppenwolf e a Lydia Lunch, di persona sul luogo del misfatto). Già uguali a nessun altro.